BAMBINI 3-6 Anni: un universo di cambiamenti.
In questa fascia di età i bambini crescono notevolmente sia sotto il profilo fisico che psicologico lasciando quella dipendenza “stretta” dai genitori (pannolino, biberon, succhiotto, ecc.) per fare nuove esperienze sensoriali (tattili, ottiche, olfattive) che li porteranno ad acquisire ulteriore autonomia spaziale e temporale.
In questo range di età, il bambino può mangiare praticamente di tutto, anzi è molto importante che la sua alimentazione sia più varia possibile, per non fargli mancare nutrienti indispensabili alla sua crescita ed educarlo al tempo stesso a una sana dieta.
La pasta, il riso, la polenta e le patate sono fondamentali perché rappresentano la principale fonte di carboidrati complessi, cioè di energia a lento rilascio che si rivela preziosa per svolgere le mille attività quotidiane. Attenzione a non esagerare con le quantità!
Il pesce è una fonte di proteine nobili importantissime per la crescita sana dell’organismo. Queste sostanze (come quelle presenti nella carne, nelle uova e nei latticini) sono infatti i “mattoni” dell’organismo stesso e vanno a formare i tessuti e le ossa. Inoltre il pesce è ricco di grassi omega 3, importanti per lo sviluppo delle cellule del sistema nervoso.
Non può quindi mancare nel menù di un bambino almeno 2 – 3 volte alla settimana.
La carne bianca e rossa dovrebbe comparire sulla tavola di un bambino circa quattro-cinque volte alla settimana. La carne, infatti, è la migliore fonte di ferro, una sostanza indispensabile per la formazione dei globuli rossi del sangue.
Il latte deve essere presente nelle dieta di un bambino, perché è ricco di proteine, zuccheri e sali minerali (soprattutto di calcio, fondamentale per la robustezza delle ossa).
I formaggi sono una fondamentale fonte di calcio, come del resto il latte. Possono comparire in tavola, come secondo piatto, due o tre volte la settimana. Attenzione a non eccedere con le porzioni (sono comunque un alimento molto calorico!!).
Le verdure non devono mancare in tavola e devono essere consumate regolarmente più volte al giorno. Si può scegliere di consumarle cotte, ad esempio al vapore o crude, o come condimento della pasta.
La frutta rappresenta una fonte insostituibile di vitamine e sali minerali, pertanto è consigliato consumarla almeno due volte al giorno, non solo a fine pasto, ma anche a merenda o come spuntino. Molte mamme, per comodità, offrono spesso ai figli succhi di frutta già pronti: sarebbe preferibile proporre ai bambini la frutta fresca che non contiene zuccheri aggiunti.
E’ preferibile utilizzare poco sale e pochi condimenti: concessi con moderazione olio di oliva (contiene acidi grassi saturi) e burro crudo (contiene vitamina E).
Merendine, patatine, bibite dolci e gassate devono essere consumate con moderazione e non quotidianamente, poiché sono responsabili di una possibile e più facile condizione di sovrappeso in età adulta.
Al vostro bambino potrebbe capitare di avere..
Il vomito è un meccanismo di difesa con cui l’organismo elimina alimenti o sostanze sgraditi. Le cause del vomito possono essere molto diverse: può dipendere da un eccesso alimentare (la classica “indigestione”), oppure può essere la manifestazione di un’infiammazione, come la gastroenterite, provocata da un virus di cui l’organismo cerca di liberarsi proprio attraverso il vomito o, ancora, dipende da altre cause.
Se gli episodi di vomito si ripetono più volte nell’arco della stessa giornata, il rischio per l’organismo è quello di andare incontro a una perdita eccessiva di acqua e sali minerali. In questi casi è bene idratare il bambino offrendogli da bere acqua zuccherata o una soluzione a base di sali minerali (in vendita in farmacia), bevuta a piccoli sorsi. Per quanto riguarda l’alimentazione deve essere leggera e facilmente digeribile (per esempio, riso in bianco, pollo o sogliola al vapore).
L’acetone, detto anche “chetosi”, è un disturbo dovuto alla carenza di zuccheri in circolo nell’organismo, per cui il corpo, per produrre energia, è costretto ad attingere alle riserve di grassi.
Il segnale più classico dell’acetone è l’alitosi del bambino, che assume un caratteristico odore di frutta matura. Può anche comparire il vomito, accompagnato da malessere, pallore e qualche volta da febbre.
Inoltre, l’acetone può manifestarsi anche quando l’alimentazione del bambino è particolarmente sbilanciata a favore dei grassi.
Si può intervenire somministrando al bambino una bevanda zuccherata non fredda, come spremute, succhi di frutta o semplicemente acqua e zucchero, da bere a piccoli sorsi.
La stitichezza non è, in genere, un vero problema, ma nasce come conseguenza di cattive abitudini di vita e di alimentazione. Per evitare e/ o ridurre la stitichezza sarebbe opportuno fare più movimento, mangiare maggiori quantità di frutta e verdura. Eventualmente, su consiglio del pediatra, si può ricorrere all’uso di lassativi naturali a base di fibre che aumentano il volume delle feci facilitandone l’espulsione.
I pidocchi sono piccoli parassiti, che periodicamente compaiono infestando le teste dei bimbi che soggiornano a lungo in ambienti affollati e chiusi. Contrariamente a quello che si è sempre pensato, la scarsa igiene non è coinvolta con la sopravvivenza di questi parassiti: essi, infatti, si trovano perfettamente a loro agio sul cuoio capelluto pulito, che ne favorisce la loro riproduzione.
Inoltre, i pidocchi non saltano da una testa all’altra, ma vengono trasportati da individuo a individuo attraverso oggetti di uso comune.
Se il proprio bambino ha contratto i pidocchi, occorre anzitutto tenerlo a casa da scuola, per evitare che possa infestare altri compagni.
Inoltre, per eliminare i parassiti, è necessario eseguire lavaggi con shampoo specifici, disponibili in farmacia. Occorre poi staccare le lendini con un apposito pettine a denti molto fitti.
Oltre alla salute fisica in questo delicato periodo di crescita del bambino occorre porre attenzione anche ai processi relazionali che intercorrono tra i bambini ed i genitori inizialmente, e poi con i coetanei ed altre persone diverse, che costituiscono una primaria forma di approccio interpersonale.
Il tutto si esplica spesso con un apprendimento graduale, anche attraverso attività psico-ludico-motorie, dove l’aspetto interattivo ed emozionale del singolo si interfaccerà con gli aspetti interattivi ed emozionali della pluralità.
Da 3 a 4 anni il bambino si separa con facilità dai genitori, imita gli adulti e i compagni di gioco, mostra di affezionarsi a loro. Riesce a fare giochi con il cambio di turno e comprende il concetto di possessività nei termini ” mio/suo”.
Da 4 a 5 anni il bambino si interessa a nuove esperienze, ha una sempre maggiore inventiva nei giochi di immaginazione, sa negoziare soluzioni nei conflitti. Si concepisce come persona completa, fatta di corpo, mente e sentimenti.
A volte non sa distinguere la realtà dalla fantasia.
Da 5 a 6 anni il bambino desidera accontentare e assomigliare agli amici. Accetta con più facilità le regole. Si diverte a cantare, ballare e recitare e mostra maggiore indipendenza (può ad esempio andare da solo a trovare il vicino). Sa distinguere la fantasia dalla realtà. Comprende meglio il concetto del tempo. Si veste e si sveste senza aiuto, usa forchetta, cucchiaio e qualche volta il coltello.
Il nostro compito è quello di seguire il bambino con occhio attento affinchè i passaggi evolutivi sopra descritti si compiano in piena armonia.
Chiedi un consiglio al tuo Farmacista!